Spesso nell'accezione comune, nella stampa e in campo pubblicitario questa ricorrenza viene erroneamente definita come “Festa della Donna” anche se la denominazione più corretta sarebbe “Giornata Internazionale della Donna” poiché la motivazione non è la festa, ma la riflessione.

Perché proprio l’8 Marzo?
Ci sono diverse teorie e tanti avvenimenti che portarono alla scelta di questa data, ma generalmente si è soliti collegare la nascita di tale ricorrenza agli incontri di ribellione di molte donne contro la violenza della guerra, contro le ingiustizie e le discriminazioni. L’idea di celebrare questa Giornata infatti nasce negli Stati Uniti, all’inizio del Novecento, successivamente alle numerose proteste per rivendicare il diritto al voto. 
Fu in occasione della Seconda conferenza delle donne comuniste (Mosca, 1921) che si giunse alla proposta e all’approvazione di un’unica data per celebrare la giornata delle Donne, volendo ricordare la manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo avvenuta nel 1917. Si dovrà attendere, però, la proclamazione delle Nazioni Unite che considererà il 1975 come “Anno internazionale delle donne”, invitando tutti i paesi membri a celebrare la ricorrenza dell’8 marzo.

Perché la mimosa?
Siamo durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale quando tre politiche, Teresa Mattei, Rita Montagnana e Teresa Noce, ebbero l’idea di usare la mimosa come simbolo della giornata. Sembrerebbe trattarsi di uno dei pochi fiori che si trovava in quel periodo ed era quindi alla portata di tutti. Oltre ad una spiegazione prettamente pratica, inoltre, assumeva anche un grande significato simbolico nella condizione femminile dell’epoca in quanto era considerato il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. 

Perché continuare a lottare? 
Per lungo tempo le donne sono state considerate invisibili, prive di diritti ed identità. Hanno dovuto protestare per il diritto di voto, per poter lavorare, per esprimere le proprie opinioni eppure ancora oggi si va incontro a commenti misogini, maschilisti, abusi, violenze e omicidi. Per questo motivo non si può dire che si sia già raggiunta la piena uguaglianza tra uomo e donna a livello sociale, economico e culturale. 

La “Giornata Internazionale della Donna” non è quindi solo un’occasione per ricordare le violenze subite nel corso della storia, ma è soprattutto un momento per tenere a mente quale sia il nostro desiderio per il futuro. Facciamo in modo allora che il tema di questa giornata sia proprio la riflessione, spingendoci oltre le classiche considerazioni di genere e soffermandoci sul vero fulcro di questa ricorrenza: l’uguaglianza. In questo senso, infatti, la Giornata delle Donne non è una festa che riguarda solamente le donne: riguarda tutti

Rebecca Giuliani - ESN Ancona
Antonino Marino - ESN AURE Camerino 
Benedetta Maurizi - ESN Macerata 
Noemi Martino - ESN Urbino